- con la gestione privata di Acea, ogni anno i cittadini pagano più di 70 milioni di euro di "remunerazione del capitale", ovvero di profitti per la società; se vi fosse una gestione pubblica questi soldi sarebbero oggi disponibili per interventi immediati;

- in questi anni l'informazione per la popolazione è stata confusa e poco trasparente. In una nota diffusa lo scorso anno si diceva genericamente che esisteva una deroga, senza specificare quali sono i rischi per la popolazione. Acea non ha mai diffuso sul suo sito o sulle bollette i dati sulla qualità dell'acqua;
- i comitati che denunciano da anni il problema venivano tacciati di allarmismo. Oggi è la Commissione europea a dire come stanno le cose, e tutti tacciono;
- è scandaloso che la Regione Lazio non dica ancora nulla, non presenti pubblicamente un piano di emergenza...
Possibile che al momento della richiesta di deroga non abbiano pensato a cosa fare se veniva respinta?
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