martedì 25 marzo 2008

IL 5 APRILE ASSEMBLEA CITTADINA PER L'ACQUA PUBBLICA

Per discutere di acqua pubblica e di servizi pubblici locali, invitiamo tutta la popolazione ad una assemblea pubblica per Sabato 5 aprile 2008, ore 17, presso la Sala Micara (Corso della Repubblica, vicino a Porta Napoletana, Velletri).

giovedì 13 marzo 2008

ACEA. A Sud e Action occupano la sede centrale

Questa mattina alle ore 11.00 attivisti delle Ass. Action ed A Sud hanno occupato la sede centrale di ACEA in Piazzale Ostiense, contestando le scelte e la gestione di questi ultimi anni.
Una municipalizzata che dovrebbe avere come sua principale funzione garantire il diritto all’acqua ai cittadini ed alle cittadine di Roma preferisce invece costruire il prossimo inceneritore ad Albano, dopo quelli di Terni e San Vittore, causando le dure proteste delle popolazioni locali, piuttosto che garantire qualità e investimenti nel servizio idrico integrato.

Negli ultimi mesi infatti tre depuratori di ACEA – Castelnuovo,Monterotondo e Fonte Nuova – sono stati chiusi dal Corpo Forestale per inquinamento da arsenico, i cui livelli superavano di 6 volte i limiti consentiti per legge mettendo a repentaglio la salute pubblica.

Esiste inoltre il rischio di collasso dell’ecosistema della valle dell’Aniene, denunciato più volte dai cittadini, causato dall’eccessivo sfruttamento da parte di ACEA dell’acquedotto del Simbrivio.

Così come sono mancati in questi anni investimenti importanti di manutenzione della rete idrica cittadina mentre molti sono stati i lavoratori licenziati o esternalizzati.

Il processo di privatizzazione iniziato nel 1998 ha poi permesso alla multinazionale Suez di controllare l’8,6% di ACEA, al presidente della ACEA di sedere nel Cda della multinazionale francese ed ad un membro del comitato esecutivo di Suez di sedere nel Cda di ACEA.

La Suez, secondo gestore mondiale di servizi idrici, con la sua politica punta a trasformare il diritto all’acqua in una merce come le altre ed è accusata in numerosi paesi del mondo di precludere l’accesso all’acqua a milioni di persone e di causare gravissimi danni all’ambiente.

Politica che anche ACEA ormai porta avanti in Armenia, Perù e in Honduras, dove dal 2004 la popolazione locale si oppone alla privatizzazione dell’acqua imposta dall’impresa.

Mentre in città i candidati Sindaci discutono su quanto ancora privatizzare quella che era la più importante impresa capitolina, l’azione simbolica di questa mattina afferma come il più grande investimento per la città, la sicurezza e la salute dei cittadini sia ripubblicizzare ACEA riportandone il controllo nelle mani dei cittadini.

Questa iniziativa vuole essere il contributo delle Ass. Action ed A Sud alla tre giorni per la difesa dei beni comuni promossa dai movimenti nel Lazio.

A Sud e Action

martedì 11 marzo 2008

Acea e Suez. L'alleanza "segreta"

L'antistrust ha recentemente condannato ACEA e SUEZ per aver violato le regole del mercato:
a) che le società che le società Acea S.p.A. e Suez Environnement S.A. hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza ai sensi dell’articolo 81 del Trattato CE, che ha avuto per oggetto e per effetto un coordinamento delle rispettive strategie commerciali nell’ambito del mercato nazionale della gestione dei servizi idrici;
b) che Acea S.p.A. e Suez Environnement S.A. si astengano in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata, dando comunicazione all’Autorità delle misure a tal fine adottate entro novanta giorni dalla notifica del presente provvedimento;
c) che Acea S.p.A. e Suez Environnement S.A., con specifico riferimento a quanto stabilito dall’articolo 13 del patto parasociale intercorrente tra i soci di Publiacqua S.p.A., procedano ad adottare misure idonee al fine della sua eliminazione e in ogni caso si astengano dal darvi attuazione, dando comunicazione all’Autorità delle misure a tal fine adottate entro il termine di cui al punto precedente;
d) che, in ragione della gravità dell’infrazione di cui al punto a), alle società Acea S.p.A. e Suez Environnement S.A. vengano applicate sanzioni amministrative pecuniarie pari rispettivamente a 8.300.000 euro e a 3.000.000 euro.
Il documento dell'antitrust descrive ampiamente la storia dell'accordo tra ACEA e Suez. Una lettura fondamentale per capire come funziona oggi il mercato dell'acqua.

Comitato acqua pubblica Velletri. Le ragioni del nostro impegno

Dal novembre 2007 è iniziato il processo per la costituzione di un Comitato spontaneo di cittadini con lo scopo di analizzare e discutere la gestione del ciclo integrato delle acque nel Comune di Velletri. La stessa discussione è in corso a livello di Castelli Romani, con l’obiettivo di costituire un vero e proprio coordinamento dei diversi gruppi che stanno affrontando il tema acqua da Ciampino a Lariano.
Queste note sono la sintesi delle prime analisi e delle prime discussioni avvenute all’interno dei Comitati. Costituiscono ancora un’analisi preliminare, una sorta di canovaccio delle questioni più urgenti.
Esistono due livelli – tra loro coordinati – di lettura: un livello istituzionale, che cerca di capire il quadro istituzionale di gestione delle risorse idriche attuale, il processo che ha portato all’affidamento dei servizi idrici integrati ad ACEA, le garanzie per la popolazione e la qualità intrinseca del gestore; un livello di analisi della qualità del servizio e del costo finale per i cittadini, considerando che i Castelli Romani soffrono ormai da anni di una cronica “emergenza” idrica, con problemi di tassi elevati di alcuni metalli nelle acque potabili (ad esempio l’Arsenico) e di mancanza di una fornitura costante in molte città.
Dobbiamo sottolineare, preliminarmente, che la questione “acqua” è strettamente legata al concetto di democrazia e di reale governo del territorio.
I Comuni dell’ATO 2 hanno di fatto e di diritto abdicato ad ogni possibile governo del ciclo delle acque, perdendo ogni potere di pianificazione e di controllo. Gli investimenti e la qualità del servizio vengono infatti decisi altrove. Il socio privato di ACEA, con il 49% delle azioni, grazie alla corporate governance decisa dal gruppo, ha di fatto un potere di scelta garantito, con pochissime – se non nulle – forme di controllo.
Se è vero che tale quadro istituzionale è presente in molte parti d’Italia dove il sistema idrico è stato affidato a aziende completamente private o miste pubblico-private, nel caso specifico dell’ATO 2 c’è una importante (e preoccupante) novità. ACEA Spa è stata di fatto accreditata fin dalla costituzione dell’ATO come gestore multi-utility, che potrà in futuro occuparsi di tutti i servizi pubblici. Già oggi ACEA sta intervenendo come gestore nel settore waste-to-energy (produzione di energia attraverso i rifiuti) nella cordata che ha proposto la costruzione dell’inceneritore di Albano. La criticità della gestione dei rifiuti nei Castelli Romani (vedi ad esempio la crisi della Volsca Ambiente e del Consorzio Gaia) fa immaginare un probabile ingresso di ACEA in questo settore. Il gruppo romano ha infatti recentemente acquisito alcune aziende specializzate nel trattamento dei rifiuti. La SAO, ad esempio, che era socia della Volsca Ambiente, è stata rilevata da ACEA Spa nel giugno del 2006. ACEA è poi una solida alleata di AMA (gestione rifiuti del Comune di Roma) e della Pontina Ambiente, dell’avvocato Cerroni, padrone indiscusso dei rifiuti nel Lazio, in Italia e in molti paesi nel mondo.
La gestione dell’acqua, dunque, è sicuramente il cavallo di Troia per arrivare alla privatizzazione di fatto di gran parte dei servizi pubblici. E’ dunque essenziale capire se il modello ATO 2-ACEA garantisce o no l’equità delle tariffe, la sicurezza e trasparenza degli investimenti, l’accesso dei cittadini e delle amministrazioni comunali alle decisioni strategiche che dovranno essere prese. Va sottolineato, in questo senso, che il territorio dei Castelli Romani è sottoposto ad una pressione urbanistica e di popolazione straordinaria, anche grazie al flusso migratorio dalla città di Roma. Il progetto di sostituire la Provincia con l’Area Metropolitana è in realtà già operativo: chi decide che acqua bere, dove fare i depuratori, quanto pagare, che aria respirare, se riciclare i rifiuti o bruciarli inquinando, tutto questo non è più deciso dai Sindaci e dai Consigli Comunali, ma da un Consiglio di Amministrazione di una società quotata in Borsa.

E' nato il Comitato per l'Acqua Pubblica di Velletri

Il Consiglio Comunale di Velletri, il 23 marzo del 2005 ha votato all’unanimità la cessione dei servizi idrici della città ad Acea S.p.a. che ha, tra i soci, la Suez e Caltagirone

Con l’accordo approvato, i comuni perdono ogni potere decisionale sulla gestione dell’acqua (tariffe, investimenti, ecc.). Per esempio, in caso di disservizi i cittadini non possono più rivolgersi al comune

Con il nuovo contratto, ACEA staccherà l’acqua a chi non può pagare. A Roma hanno già inziato...

ACEA ATO 2 ha avuto nel 2006 54 milioni di utili e nello stesso periodo ha diminuito gli investimenti del 6,9%. Tutti gli investimenti di ACEA verranno pagati dai cittadini con le bollette

ACEA non divulga i dati sulla qualità dell’acqua dei nostri rubinetti. I controlli sono effettuati nei laboratori di loro proprietà

Tutto questo è stato deciso all’unanimità da tutti i partiti che compongono il Consiglio Comunale senza discutere nulla con la cittadinanza

Molti comuni stanno decidendo di ripubblicizzare l’acqua dopo i forti aumenti delle bollette e la pessima gestione dei privati

L’acqua non è una merce, ma un bene essenziale e comune
Noi che faremo?

MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER L’ACQUA PUBBLICA
APRILIA, DOMENICA 16 MARZO, ORE 14

ASSEMBLEA CITTADINI DI VELLETRI
PER DISCUTERE DELL’ACQUA
VELLETRI, SALA MICARA, SABATO 5 APRILE, ORE 17.00