venerdì 17 ottobre 2008

Assemblea sulla qualità dell’acqua nei Castelli Romani

“Acqua all’arsenico, qualcuno vuole darcela a bere”
Sabato 8 novembre 2008 – ore 15.30
Sala Micara, Corso della Repubblica 347 (zona Porta Napoletana) – Velletri

Molti comuni dei Castelli romani sono stati coinvolti da provvedimenti di deroga ai parametri di legge per l’Arsenico, il Vanadio e il Fluoro, mentre gran parte del territorio presenta indici altissimi di queste sostanze. I cittadini, preoccupati per la qualità dell’acqua erogata, hanno deciso di incontrare gli amministratori pubblici per capire lo stato della situazione e poter individuare scelte partecipate per risolvere l’emergenza acqua.
L’assemblea sarà un momento di approfondimento per tutti. Parteciperanno medici, chimici e geologi che illustreranno l’impatto sulla salute della presenza di Arsenico, Vanadio e Fluoro nell’acqua potabile. Sarà anche un momento importante per una discussione comune tra cittadini e amministratori sulla gestione di Acea Ato 2 e sulla governance dell’acqua.
Interverranno, tra gli altri:

Professor Franco Medici
Ingegnere Chimico. Dal 2000 è Professore Associato ed è titolare dell’insegnamento di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza".

Professor Antonio Valassina
Ricercatore universitario e dirigente medico di I livello del Policlinico Gemelli. Membro di Medicina Democratica e del Forum Nazionale per l’Acqua pubblica.

venerdì 10 ottobre 2008

Consiglio comunale di Velletri su questione Acea. Una prima vittoria del comitato acqua pubblica

Potrà sembrare paradossale, ma il consiglio comunale del 9 ottobre sul tema dell'acqua ha un vincitore. E' il comitato acqua pubblica di Velletri, composto da cittadine e cittadini che stanno portando avanti da mesi una dura e difficile battaglia, scegliendo di stare fuori dalle piccole beghe politiche. Lo striminzito ordine del giorno che i consiglieri hanno deciso di approvare, chiedendo ad Acea di rispettare i patti – e quindi assumendo chiaramente che il gestore i patti sottoscritti non li sta rispettando – è il frutto di un lavoro di approfodimento e di lotta cittadina che nessun partito in questa città potrà vantare.
I fatti, chiari ed innoppugnabili, sono questi. Da maggio il Comitato sta presentando all'amministrazione della città osservazioni puntuali; sta preparando contestazioni del servizio; sta mostrando a chi finora non ha voluto vedere cosa significhi la gestione privata dell'acqua. Dobbiamo dare atto alla giunta Servadio di aver iniziato ad accogliere e fare proprie le osservazioni del comitato acqua pubblica di Velletri, e di aver quindi iniziato a contestare formalmente il servizio ad Acea. Dobbiamo dare atto anche all'opposizione di aver capito che il tema è strategicamente importante per la città, e di aver quindi proposto al consiglio comunale di votare un primo ordine del giorno.
Tutto questo – che sia chiaro per tutti – non sarebbe avvenuto senza la lotta del comitato acqua pubblica di Velletri.
Sappiamo che tutti cercano ora di portare l'acqua al proprio mulino. Vedremo fino a quando sapranno fare i soli interessi di tutti i cittadini. Molti consiglieri durante la discussione hanno continuato a difendere l'operato di Acea e a ritenere la gestione privata la migliore soluzione. Il consigliere Danilo Rossi, i consiglieri legati all'ex Margherita del privatizzatore Rutelli e lo stesso sindaco non hanno potuto fare a meno di difendere il gestore. I banchi dell'opposizione – a parte Righini, coinvolto personalmente, avendo gestito la fase della privatizzazione – non hanno portato particolari idee alla discussione. Gli unici consiglieri che hanno affermato con forza che il vero problema è la gestione privata dell'acqua sono stati Massimo Andolfi e Sergio Andreozzi. A loro va il nostro plauso.
Di strada da fare, quindi, ce n'è ancora molta. Vogliamo organizzare un incontro con tutti i consiglieri comunali per spiegare loro come funzionano le cose, come è strutturata la governance del sistema idrico integrato, perché Acea Ato 2 fa milioni di utili e investe poco a Velletri, perché i cittadini di Velletri sono costretti a bere acqua contaminata da metalli, perché paghiamo la tariffa più cara della provincia di Roma. Chiameremo questo incontro "Acea for dummies", come quelle guide di informatica pensate per chi non sa usare neanche il mouse.
Ora il Comune di Velletri ha accolto una delle richieste del comitato acqua pubblica, quella cioè di applicare la tariffa di Roma – notevolmente più bassa – ai consumi idrici del 2008. Vedremo cosa risponderà Acea e l'Ato2.
Chiediamo quindi a tutti i cittadini di non pagare subito le prossime bollette idriche: prima della scadenza venite al Comitato per verificare che la tariffa che vi verrà applicata sia giusta. E visto che il consiglio comunale ha accolto anche la nostra richiesta di applicare la tariffa sociale, chi ha un reddito inferiore agli 11.000 euro annui, venga al comitato e insieme chiederemo ad Acea di rispettare i vostri diritti. Contesteremo insieme – senza nessun costo per nessuno – tutte le irregolarità, per difendere ciò che ci appartiene: l'acqua, bene comune irrinunciabile.

Il comitato può essere contattato ogni mercoledì alle 17.30, presso il dopolavoro ferroviario di Velletri.

lunedì 6 ottobre 2008

Milano Finanza: l'interesse di Suez su Acea

Acea è una delle poche azioni a rimanere a galla nel bel mezzo della bufera che sta coinvolgendo i mercati. Gli esponenti della giunta comunale di Roma avrebbero espresso negli ultimi giorni la disponibilità di Suez Gaz de France, oggi azionisti con una quota dell'8,6%, a salire nel capitale di Acea. E il titolo si difende bene con un +0,03% a 10,90 euro.

I manager del gruppo francese avrebbero, infatti, voluto sondare le intenzioni del Comune in merito all'ipotesi di poter scendere dal 51%, oggi detenuto, al 40%. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per il momento avrebbe ribadito che il Comune intende mantenere la maggioranza assoluta nel capitale, ma i pareri discordanti all'interno della maggioranza sono diversi.

Il dibattito all'interno della giunta comunale è dunque aperto anche considerando il debito di 8 miliardi di euro che grava sulle casse del Comune. "Crediamo improbabile un cambio dell'azionariato di Acea nel breve", afferma un analista di una sim milanese, "tra l'altro oggi lo statuto prevede un limite dell'8% al diritto di voto, ma considereremmo l'eventualità che il Comune scenda sotto il 50% positivamente".

La scorsa estate il Comune di Roma aveva negato la sua discesa sotto il 51% del capitale di Acea, "ma a causa dei problemi finanziari del Comune i rumor sulla possibile cessione di azioni Acea stanno aumentando", fa notare Fabio M.Picardi, analista di Banca Imi (hold e target price a 12,5 euro).

Intanto non si sono ancora definiti gli accordi tra Suez e il management di Acea per la ridefinizione della collaborazione che ha dato il via alla joint venture nella distribuzione di elettricità con AceaElectrabel. Trattative sono state avviate da alcuni mesi dopo che la fusione tra Suez e Gaz de France apporterà alla collaborazione in atto anche la rete gas di Roma che Suez otterrà da Eni come parziale contropartita per la cessione della belga Distrigas.

Per quanto riguarda proprio la cessione della rete gas di Roma sembrerebbe che il valore iniziale di 1,1 miliardi di euro individuato al momento della firma tra Eni e Suez per Distrigas potrebbe scendere a seguito dello scorporo di alcuni immobili che non interessano né Suez né ad Acea (il closing tra Eni e Suez è atteso entro fine ottobre). Anche questa rappresenterebbe una notizia positiva.

venerdì 3 ottobre 2008

Riceviamo e diffondiamo: allarme nuovi pozzi nel Parco Castelli romani

Cari amici,

la situazione idrica ai Castelli Romani ha raggiunto e superato l'emergenza giungendo al collasso. Tutti conoscono le complesse problematiche e lo stato delle acque che vengono distribuite dai rubinetti. Con il passaggio alla gestione Acea ( alla quale ci dichiarammo contrari tecnici e politici avevano promesso la soluzione di tutti i problemi ipotizzando di portare l'acqua dalle foci dell'aniene o da altre sorgenti fuori dal compromesso sistema idrico locale. La soluzione invece, la più semplice e stupida, è stata quella di scavare ben tre nuovi pozzi:

1 Velletri - Colle dell'Acero,
2 Grottaferrata,
3 Castelgandolfo.

Operazione quanto mai pericolosa per l'equilibrio del martoriato complesso idrico dei castelli e disastroso per i laghi poichè i pozzi sottraggono la ricarica delle falde che li alimentano. In barba a tutti i divieti, tutele costati anni di fatiche agli ambientalisti per cercare di proteggere le poche risorse idriche rimaste. Come hanno fatto? In base ai poteri speciali derivanti da situazioni di emergenza ( G.U. N°183 dell'8.ago.2005) ed in base all'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2007 N° 3603, disposizioni urgenti in materia di Protezione Civile è stato nominato un commissario delegato all'emergenza idrica il 22.04.2008 nella persona dell'ing. Sessa Massimo il quale ha convocato conferenze di servizio con i comuni interessati, la Provincia di Roma, La Regione Lazio ( IL parco dei Castelli non è stato nemmeno invitato così come il comune di Nemi che subirà un grosso danno) per disposizioni urgenti a causa della crisi idrica. Tutti hanno votato a favore ed i pozzi sono stati realizzati. A occhio e croce saranno profondi 400/ 500 metri. Data la situazione ci si aspettavano altri provvedimenti ( blocco dell'espansione edilizia, interventi sull'esistente rete piena di perdite, trattamento e recupero di acque etc.) Invece niente , ancora consumo delle risorse esistenti e faraonici Piani Territoriali Provinciali dove la parola "tutela" è solo un bell'ornamento sulla bocca degli oratori e dei politici. Stanno distruggendo le sorgenti, e prosciugando i laghi di Albano e Nemi e l'acqua che ottengono di che qualità è?

Un caro saluto,

Carlo Testana