lunedì 2 luglio 2012

Terza assemblea pubblica tra Comuni, Cittadini e Comitati per l’Acqua dei Castelli Romani


Il Coordinamento dei Comitati Acqua Bene Comune Castelli Romani e la Città di Albano Laziale, vi invitano alla terza assemblea pubblica tra Comuni, Cittadini e Comitati per l’Acqua dei Castelli Romani sul tema della gestione del servizio idrico.
Il dibattito pubblico si terrà venerdì 6 luglio 2012 alle ore 17.30 presso l’Aula Consiliare del Comune di Albano Laziale, con il seguente ODG:

Emendamenti al regolamento di utenza
Scenari sulla governante di Acea
La gestione di Acea sul territorio

La recente occasione referendaria ha sancito il valore dell'acqua come bene comune, prezioso e indispensabile per la vita, e come tale da gestire pubblicamente, nella trasparenza e condivisione decisionale.
Sul tema è importante avere proficue occasioni di scambio tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini.

L'incontro del 6 luglio ad Albano Laziale vuole essere un continuum di quel percorso già avviato con le assemblee di Grottaferrata e di Genzano: definire uno spazio comune in cui le amministrazioni e tutta la cittadinanza possano insieme analizzare le problematiche relative alla gestione dell'acqua individuando le strategie utili e percorribili per un miglioramento del servizio, per la riduzione degli sprechi e per il controllo costante della qualità dell'acqua.

Parteciperanno:
i Comitati Acqua Bene Comune dei Castelli Romani
i Sindaci e gli amministratori di Albano Laziale e dei comuni dei Castelli
Romani

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare perchè

SI SCRIVE ACQUA MA SI LEGGE DEMOCRAZIA

sabato 21 aprile 2012

Comunicato stampa Assemblea dei Sindaci del 17 aprile 2012

COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di diffusione

La conferenza dei Sindaci dell’Ato (provincia di Roma) ha approvato martedì scorso la delibera sulla modifica della tariffa dopo il referendum del 12 e 13 giugno. Paradossalmente, di fronte ad un impegno solo formale di eliminare la remunerazione del capitale investito, l’Ato ha riconosciuto alla multinazionale Acea più di un miliardo di euro di profitti per i prossimi anni di gestione ed uno scandaloso aumento delle bollette per tutti i cittadini della provincia di Roma. Non solo. Il voto è avvenuto quando nella sala erano presenti meno di una ventina di rappresentanti dei 112 comuni della provincia, violando, almeno politicamente, il principio del numero legale. Subito dopo il voto i rappresentanti di alcuni comuni - tra i quali Genzano e Velletri - hanno chiesto all’assessore Michele Civita di verificare il numero legale. La risposta fornita è stata sorprendente: basta che sia presente Roma perché il voto sia valido. Occorre ricordare che il rappresentante del Comune di Roma è titolare del 51% delle azioni di Acea, trovandosi, così, nell’imbarazzante posizione di controllore e controllato.
Dietro l’annuncio della Provincia - che aveva comunicato di voler recepire il risultato del referendum - si cela in realtà una sorta di bluff, che garantirà ad Acea non solo la salvaguardia degli utili milionari, ma anche un aumento della tariffa dell’acqua. 
Secondo la delibera votata l’azzeramento della “remunerazione del capitale investito” riguarderà solo gli investimenti decisi dopo il referendum di giugno. In teoria sembra una decisione di buon senso, ma, come è noto, il diavolo si nasconde nei dettagli. Nel pacchetto degli “investimenti” già fatti c’è poco meno di un miliardo di euro di capitalizzazione iniziale di Acea. Un valore che venne stabilito prima della firma della convenzione, avvenuta nel 2002, che comprende un teorico valore di mercato del settore acqua della multinazionale romana. Ebbene quella cifra verrà integralmente riportata anno dopo anno, sommandosi agli investimenti deliberati prima del giugno 2011, generando un sette per cento di utile - ovvero proprio quella remunerazione del capitale che il referendum ha abrogato - altissimo, che corrisponde a circa il 18% della bolletta dell’acqua. Questa cifra non viene neanche sfiorata dalla proposta di delibera, che sostanzialmente non cambia nulla rispetto alla tariffa del sistema idrico integrato. Altro che accoglimento del risultato dei referendum… Questa manovra garantirà ad Acea circa 1,32 miliardi di euro di remunerazione del capitale fino al 2024.
Si tratta, dunque, di un’operazione di marketing, una sorta di cipria che si vuole spacciare ai sindaci come una decisione rivoluzionaria. 
Dobbiamo in ogni caso accogliere positivamente l’avvio del coordinamento politico tra i sindaci dell’Ato 2, promosso dal sindaco di Genzano, che sta cercando di rompere quello strano triumvirato, composto da Acea, la provincia e il comune di Roma. In un momento delicato come questo, quando la giunta Alemanno si prepara all’ulteriore cessione di quote di Acea, l’opposizione dei comitati e delle amministrazioni comunali più sensibili è un presidio democratico essenziale per la difesa dei beni comuni.
A riguardo riteniamo che la richiesta d'incontro con il Sindaco Alemanno avanzata dal Presidente Zingaretti congiuntamente a tutti i sindaci dell'ATO2 Lazio centrale debba avere come obiettivo quello di far revocare all'amministrazione capitolina la scelta scellerata di vendita del 21% delle proprie quote in discussione nei prossimi giorni in consiglio comunale. 
Vogliamo infine esprimere la nostra solidarietà all’assessore ai beni comuni di Velletri Sergio Andreozzi, pesantemente insultato - alla fine della conferenza - da un dirigente di Acea. Il rappresentante del comune di Velletri era stato probabilmente ritenuto “colpevole” di “lesa maestà” per aver chiesto la verifica del numero legale. Anche per questo si scrive acqua e si legge democrazia.
Coordinamento comitati acqua pubblica Castelli romani

I video dell’assemblea di venerdì 13 aprile 2012 a Genzano tra Comuni, cittadini e comitati

PARTE 1 http://youtu.be/KcZYqmmTcpI
PARTE 2 http://youtu.be/FdAPbNEM7bw
PARTE 3 http://youtu.be/x8TDOQf9zhY
PARTE 4 http://youtu.be/9lLBV9nw9zI
PARTE 5 http://youtu.be/5beeHKpzJ_4

venerdì 6 aprile 2012

Invito Assemblea tra Comuni, Cittadini e Comitati per l’Acqua dei Castelli Romani



Il 13 aprile alle ore 17.00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Genzano si terrà la Seconda Assemblea tra Comuni, Cittadini e Comitati per l’acqua dei Castelli Romani.

Molti gli argomenti in discussione: il nuovo Regolamento del sistema idrico integrato proposto dalla Provincia; la revisione della tariffa dopo il referendum dello scorso anno; la qualità del servizio di Acea Ato 2 e le penali da applicare per gli anni passati; i possibili aumenti delle bollette, che verranno proposti durante la prossima conferenza dei sindaci. Una serie di decisioni che colpirebbero pesantemente i cittadini.

In questa occasione tutto il territorio potrà presentare le proposte da essere poi portate dai Comuni alla Conferenza dei Sindaci prevista per il 17 aprile (presso la sede della Provincia di Roma).

Partecipate numerosi perché si scrive acqua ma si legge democrazia!
Più informazioni:

mercoledì 4 aprile 2012

La provincia di Roma e Acea preparano la guerra dell’acqua Il nuovo regolamento degli orrori pronto per essere votato dai sindaci


COMUNICATO STAMPA

La provincia di Roma e Acea preparano la guerra dell’acqua
Il nuovo regolamento degli orrori pronto per essere votato dai sindaci

Sta circolando in queste ore la bozza del nuovo regolamento di utenza di Acea Ato 2 spa, che verrà presentato alla prossima conferenza dei Sindaci. Una serie di norme che rafforza il potere di Acea di tagliare l’acqua unilateralmente, lasciando centinaia di famiglie a basso reddito senza un servizio essenziale, creando una situazione di possibile emergenza sanitaria senza precedenti.

Il nuovo regolamento è un vero scempio del principio di diritto all’acqua, dove la mercificazione - quella vera, quella che viene pesata a suon di euro - prevale rispetto al voto chiaro di milioni di cittadini della provincia di Roma. Un documento elaborato dalla Segreteria tecnica operativa diretta dall’ingegner Sandro Piotti, pagata con i soldi delle bollette dei cittadini, che - prima di ogni altra cosa - dovrebbe prendere atto del risultato referendario. Invece si va in direzione opposta.

All’articolo E.1.6 la bozza del regolamento continua a mantenere la pratica del distacco per morosità, su decisione unilaterale del gestore. Anzi, rispetto al regolamento attuale, il taglio dell’acqua per chi non è in grado di pagare le tariffe illegittime di Acea - tali sono, visto che continuano a mantenere il profitto eliminato dai referendum e si basano su un calcolo che non tiene conto del parametro di qualità - ne esce rafforzato.

Non solo Acea continuerà a mantenere il diritto unilaterale di tagliare l’acqua a chi vuole: nel nuovo regolamento si prevede poi “la piombatura” e “la rimozione del contatore” a discrezione del gestore. Un’azione che fisicamente tende ad eliminare il diritto di accesso all’acqua potabile.

Le conseguenze sono evidenti. Migliaia di famiglie oggi nella provincia di Roma non riescono a pagare le tariffe dell’acqua, che hanno subito aumenti vertiginosi negli ultimi tre anni. Secondo una recente ricerca di Sant’Egidio, nel territorio della provincia di Roma risiedono circa 100 mila cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, che mai potranno pagare le bollette Acea. Molto spesso abitano in case senza avere titoli legittimi, ospitati, o con situazioni famigliari complesse, fattori che possono rendere burocraticamente difficile l‘accesso alle tariffe sociali. Ci sono poi i casi - di certo non rari - della famiglie che si trovano ad affrontare un periodo temporaneo di difficoltà economica, non riuscendo - visto l’attuale regolamento - a richiedere in tempo l’applicazione della tariffa sociale. Si tratta di casi non rarissimi, che oggi rischiano concretamente di non poter più bere, di non poter cucinare, di non potersi lavare. C’è poi il caso dei cittadini che - legittimamente - hanno contestato le bollette per tariffe applicate in maniera erronea dal gestore (circa 500 famiglie solo nel comune di Velletri) che sono ora in attesa del giudizio di merito dei magistrati.

Ricordiamo a tutti che il Tribunale di Latina, anche per i motivi esposti, ha dichiarato nei mesi scorsi vessatoria - e quindi illegale - la clausola del regolamento idrico dell’Ato 4 che prevede il distacco per morosità. Correttamente i magistrati hanno sottolineato che prima di esercitare un’azione di forza di questa portata, il gestore deve obbligatoriamente richiedere la valutazione di una parte terza, come, ad esempio, il giudice di pace. Se questo principio giuridico vale per la provincia di Latina, non capiamo perché non possa essere applicato in tutta la regione Lazio. Un punto, questo, sul quale chiediamo un pronunciamento urgente e pubblico del presidente Zingaretti.

Acea con il nuovo regolamento di utenza riceverebbe poi poteri di accesso alle abitazioni private dei cittadini che non sono concessi neanche alle forze dell’ordine. Il gestore potrà entrare nelle proprietà private senza preavviso per controllare contatori che - per legge - non sono di sua proprietà. La titolarità degli acquedotti fino al misuratore è infatti dei Comuni, mentre Acea ha esclusivamente una concessione che le permette di utilizzare la rete, contatori compresi. L’enorme potere che la bozza di regolamento dunque concede al gestore è sproporzionata e non rispetta il principio costituzionale della proprietà pubblica del sistema idrico.

La bozza dei nuovo regolamento d’utenza contiene poi principi inaccettabili, che comporteranno elevati costi per molte famiglie. Al punto B1.5 si prevede la facoltà per Acea di installare riduttori di pressione nelle zone dove arriva poca acqua (gran parte dei Castelli romani, ad esempio). La spesa per la vasca di accumulo - necessaria per poter usare l’acqua dopo l’installazione dei riduttori - sarà a carico dei “clienti”, che dovranno esborsare migliaia di euro per i lavori di adeguamento degli impianti idrici. In sostanza Acea dove non è riuscita a risolvere la mancanza dell’acqua - dove sono finiti i grandi investimenti promessi? - spenderà pochi centesimi per ridurre il flusso, caricando i costi delle vasche e delle pompe alle famiglie.

Il nuovo regolamento degli orrori è ricco di sorprese. Se la punizione per chi ritarda il pagamento è alta - rescissione del contratto - quasi nulla accade quando Acea non rispetta i parametri minimi di servizio. L’articolo B1.7, ad esempio, prevede qualche euro di rimborso - “senza altro indennizzo di sorta” - in caso di interruzione del servizio per un periodo superiore ai 15 giorni.

Chiediamo a questo punto una presa di posizione ferma e chiara da parte dei Sindaci, che nei prossimi giorni saranno chiamati a discutere questa bozza di Regolamento di utenza. Votare queste norme significherà firmare una cambiale in bianco ad Acea, aprendo le porte ad una vera e propria guerra dell’acqua, con pattuglie di tecnici inviati nelle case dei cittadini più bisognosi armati di sigilli e tagliatubi. Chiediamo poi una parola di chiarezza al presidente della provincia Nicola Zingaretti che subito dopo il risultato del referendum commentò: “I cittadini hanno avuto una grande capacità di giudizio e hanno compreso l’importanza che questo voto avrebbe avuto per il futuro imminente del nostro Paese”. Ora è arrivato il momento della verità: da che parte si schiererà la politica? Con le grandi multinazionali o a fianco dei cittadini?

Coordinamento Comitati Castelli Romani per l'acqua pubblica
(Albano Laziale, Ariccia, Cave, Ciampino, Frascati. Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Rocca Priora, Velletri)

Informazioni:

domenica 12 febbraio 2012

Procura di Velletri indaga su cemento, acqua e rifiuti


Silverio Piro, Procuratore di Velletri, in una intervista al Caffè, conferma il filone di inchiesta sulla questione arsenico nei Castelli Romani. 
Il Comitato di Velletri ha presentato, nel dicembre del 2010, un esposto-denuncia con tutta la documentazione relativa alla gestione del sistema idrico integrato e al mancato rispetto dei parametri di legge per l'arsenico negli ultimi anni. 
Siamo sicuri che  questa volta la magistratura riuscirà a fare chiarezza sulle responsabilità per l'erogazione di un'acqua pericolosa per la salute.




Fonte http://www.ilcaffe.tv/pdf/castelli235/pageflip.html

venerdì 10 febbraio 2012

Il maltempo e la cattiva gestione di Acea Ato 2


L'ondata di gelo e neve che si è abbattuta sull'Italia in questi giorni e che ha messo in ginocchio il paese ha rivelato le fragilità della gestione di Acea Ato 2.

I cittadini di Velletri - e di decine e decine di Comuni della zona Castelli e dintorni serviti dall’acquedotto del Simbrivio - sono rimasti giorni a secco nel silenzio del gestore. Nessuna comunicazione è stata fornita in maniera tempestiva.
Sul sito di Acea Ato2 non era indicato nella homepage nessun avviso rispetto al guasto, alla durata e, soprattutto, alle modalità alternative per fornirsi di acqua potabile.

Secondo la stampa l’interruzione della fornitura di acqua è stata dovuta ai guasti alla rete elettrica che hanno bloccato il funzionamento della centrale di sollevamento della sorgente del Ceraso. La centrale si troverebbe oltre i 1.500 metri di altezza e l'unica via di accesso è attraverso una strada che si trovava sotto un metro e mezzo di neve.
Acea Ato2 si dimostra inefficace nella mancata informazione ai cittadini. Famiglie con bambini, anziani e disabili si sono ritrovati senz'acqua senza nessun preavviso, subendo ulteriori disagi oltre a quelli provocati per il maltempo.

Acea ato2 ha poi dimostrato inefficienza nella gestione di un’emergenza facilmente prevedibile - la neve era annunciata da giorni - in un territorio che comprende centinaia di migliaia di famiglie: non si ha memoria di un guasto di queste proporzioni nei tempi passati, quando il Simbrivio era gestito dal consorzio dei comuni.

E qui andiamo al punto centrale: gestire di maniera centralizzata un territorio tanto esteso  quanto diversificato ha avuto come conseguenza solo la omogeneizzazione dei problemi specifici dei singoli territori e la loro moltiplicazione. E' un errore pagato oggi dai cittadini e da quegli stessi Comuni che anni fa hanno - superficialmente e affrettatamente - approvato l'affidamento dell’acqua alla società multinazionale Acea.

Nel frattempo Acea ato2 mantiene i poteri e i privilegi ricevuti da una convenzione totalmente sbilanciata a suo favore, come quello di staccare l'acqua senza, come contropartita, una reale tutela dei cittadini. Nessuno può garantire, ad esempio, che non si proceda ad un distacco per un errore materiale o perché una famiglia non ha potuto pagare le care bollette perché in difficoltà economica.

In questi anni nessuno ha visto la "rivoluzione" nella gestione idrica, promessa - come una carota - alla politica per ottenere l’affidamento ai privati della gestione della nostra acqua. Non solo, infatti, perdura la situazione drammatica di larga parte delle reti idriche, come i recenti guasti hanno dimostrato; nessun tipo di severa sanzione per i tanti disagi creati in questi anni ai cittadini veliterni e dei Castelli Romani (che vanno dai mancati livelli di potabilità dell'acqua, ai distacchi selvaggi e l'assenza di investimenti rilevanti) è stata, nel contempo - per quanto ci risulta - comminata al gestore. Ci saranno sicuramente dei buoni motivi, che vorremmo tanto conoscere.

In definitiva possiamo dire: ad Acea tutto, ai cittadini, nulla. Solo l'obbligo di pagare puntualmente le bollette. E in questo, solo in questo, il gestore si dimostra particolarmente efficiente.

Comitato Acqua Pubblica Velletri
http://comitatoacquavelletri.blogspot.com
acquapubblicavelletri@gmail.com

domenica 22 gennaio 2012

Incontro tra Sindaci, Movimenti e Cittadini per l’Acqua dei Castelli Romani



CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

COMUNICATO STAMPA

CASTELLI ROMANI:  SINDACI E CITTADINI UNITI A DIFESA DELL’ACQUA BENE COMUNE
GRANDE ASSEMBLEA PUBBLICA A GROTTAFERRATA  IL 28 GENNAIO 2012 ALLE ORE  17
 (Grottaferrata,  Teatro  S. Cuore via Garibaldi 19 ore 17)
Sindaci e cittadini dei Castelli Romani insieme nella battaglia a difesa dell’acqua come bene comune.  Un primo incontro–dibattito promosso dall’Amministrazione comunale di  Grottaferrata in collaborazione con il Coordinamento dei  Comitati Acqua Bene Comune dei Castelli Romani  per unire le forze e rilanciare un’azione comune dopo il successo referendario.  L’inquinamento dell’acqua dei Castelli Romani e la ripubblicizzazione del servizio idrico  i temi principali della discussione.
La prima tappa di un tour che vedrà coinvolte e partecipi le amministrazioni comunali, i cittadini e i  movimenti dei Castelli Romani.  Primo appuntamento a Grottaferrata il 28 gennaio 2012 alle ore 17 presso il Teatro  S. Cuore via Garibaldi 19.  Una grande assemblea pubblica  sul tema della gestione del servizio idrico a cui sono invitati i cittadini e i sindaci dei comuni di Frascati, Marino, Ciampino, Rocca di Papa, Lanuvio, Nemi , Colonna, Grottaferrata, Rocca Priora, Monte Porzio, Montecompatri, Castel Gandolfo, Albano, Genzano, Ariccia, Velletri e Lariano.
Il dibattito vuole contribuire a definire uno spazio comune in cui i Comuni e i cittadini possano avviare un’analisi delle problematiche relative alla gestione dell’acqua individuando le strategie utili e percorribili per un miglioramento del servizio, per la riduzione degli sprechi e per il controllo costante della qualità dell’acqua. 
Sarà affrontato in particolare il drammatico problema dell’inquinamento dell’acqua.  Il Coordinamento dei  Comitati Acqua Bene Comune dei Castelli Romani presenterà analisi indipendenti relative all’incredibile concentrazione di arsenico e altri inquinanti presenti nei diversi comuni dell’area castellana. Ma saranno anche illustrate idee e proposte di superamento del problema.
Saranno trattate  poi le  problematiche relative al percorso di ripubblicizzazione dei servizi idrici in  attuazione dell’esito referendario . Sempre in relazione a quest’ultimo, i comitati  acqua bene comune  presenteranno la campagna di obbedienza civile, ovvero di autoriduzione delle bollette idriche.  Il risultato del referendum del 12 e 13 giugno 2011 ha espresso un principio chiaro: nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti.  Eppure gestori e Ato fanno orecchie da mercante.
La volontà di 27 milioni di elettori ha radicalmente cambiato la composizione della tariffa del servizio idrico, eliminando la c.d. “Remunerazione del capitale”, una delle componenti utilizzate per il calcolo del “Ricavo garantito del gestore”. Tale cifra pari al 7% del capitale investito  è calcolata sulla base degli investimenti realizzati e di quelli previsti nell’anno solare di riferimento.
Nel caso dell’Ato 2, secondo i calcoli basati sull’ultima revisione del piano tariffario, la “remunerazione del capitale investito” incide per circa il 18% sulla bolletta inviata da Acea Ato 2 spa alle famiglie. Una somma che ora i cittadini non devono più pagare ma che gestori e Ato ancora pretendono in barba all’esito del referendum.  L'autoriduzione si applica per il periodo successivo al 20 luglio 2011, data di pubblicazione della gazzetta ufficiale con il decreto di proclamazione del risultato elettorale.
A cura del Coordinamento dei  Comitati Acqua Bene Comune dei Castelli Romani 
Per info : acquapubblica.castelliromani@gmail.com