mercoledì 27 aprile 2011

Acque all’arsenico, l’Ue apre inchiesta sotto accusa l’Italia: 10 anni di ritardi

I Comitati acqua pubblica di Aprilia e Velletri avevano inoltrato lo scorso anno una petizione al Parlamento europeo chiedendo di verificare il comportamento della autorità italiane - Ministero dell'Ambiente e Regione Lazio - dopo il diniego della richiesta di deroga per l'arsenico (richiesta presentata dal governo italiano nel febbraio 2010 a 50 microgrammi/litro). 

Oggi il presidente della Commissione delle petizioni del Parlamento Europeo Erminia Mazzoni ha comunicato ai comitati che la richiesta è stata ritenuta ammissibile. Il Parlamento Europeo ha poi comunicato ufficialmente di aver chiesto alla Commissione di avviare una "inchiesta preliminare" sui vari aspetti del problema.
I comitati avevano denunciato il mancato tempestivo recepimento della decisione del 28 ottobre 2010 della Commissione Ambiente della Ue. Il ministero dell'ambiente, la Regione Lazio e la quasi totalità dei comuni interessati dalla mancata deroga a 50 microgrammi/litro di arsenico non hanno per mesi applicato i limiti stabiliti dalla legge 31/2001 sulla qualità dell'acqua, nonostante il Trattato europeo imponga chiaramente l'immediata validità di una decisione comunitaria.

I comitati acqua pubblica di Aprilia e Velletri ritengono fondamentale l'intervento delle autorità comunitarie e del Parlamento Europeo per fare chiarezza sull'operato della Regione Lazio - in modo particolare dell'assessorato all'ambiente - e dei comuni della provincia di Latina e dei Castelli romani. Ricordiamo infatti che molte amministrazioni comunali - tra le quali Velletri e Aprilia - hanno emesso ordinanze applicando le prescrizioni (divieto del consumo di acqua potabile da parte dei neonati e dei bambini fino all'età di 3 anni) di una deroga che riguardava altri Comuni, e quindi non rispettando il limite di 10 allora vigente. 

Comitato Acqua Pubblica Aprilia
Comitato Acqua Pubblica Velletri

mercoledì 20 aprile 2011

Profitto Acea record per l'anno orribile dell'arsenico

Il profitto record di Acea Ato 2 - 58,96 milioni di euro - per l'anno terribile dell'arsenico è uno schiaffo doppio per la cittadinanza. Come è possibile che un gestore che non è stato in grado lo scorso anno di garantire acqua potabile per tutta la popolazione possa intascarsi un simile premio? Come si conciliano quasi sessanta milioni di dividendi con un'acqua che - lo scorso ottobre - a Velletri ha raggiunto punte di arsenico fino a sette volte i valori di legge?
Ancora una volta gli azionisti hanno detto no alla proposta della provincia di Roma di destinare parte di questi utili agli investimenti necessari nella zona dei Castelli romani. Da una parte Acea ottiene la terza deroga per l'arsenico e una gestione commissariale che garantirà
lo scavalcamento di molte norme; dall'altra la stessa società ottiene da una conferenza dei sindaci pigra e distratta aumenti delle tariffe che servono solo agli azionisti.

Solo la via del referendum potrà restituire queste risorse ai cittadini, migliorando la qualità dell'acqua, con tariffe più eque. Ricordiamo che il secondo quesito che si voterà il 12 e 13 giugno abolirà quel ricavo garantito che per Acea è stato uguale a 58,96 milioni di euro solo nel 2010.

domenica 17 aprile 2011

E' in rete lo spot "L'asta"

Carissimi,
è in rete lo spot autoprodotto da Velletri come contributo alla campagna referendaria 2 sì per l'Acqua Bene Comune!
Fatelo girare!