lunedì 29 agosto 2011

COMUNICATO STAMPA: Acqua, arriva la tariffa sociale. Ecco come fare per presentare la domanda


Acqua, arriva la tariffa sociale. Ecco come fare per presentare la domanda
Il Comitato acqua pubblica di Velletri aveva chiesto l’applicazione della tariffa sociale per il servizio idrico a favore delle famiglie di basso reddito fin dal 2008. Ci sono voluti tre anni, centinaia di contestazioni, diverse lettere di messa in mora e un movimento che oggi si è allargato ai Castelli romani per convincere l’Ato 2 ad approvare una riduzione tariffaria per chi riceve bassi salari. Eppure la tariffa sociale era già prevista dalla legge Galli del 1994, e mai applicata, fino al 2011, nella provincia di Roma.
L’assemblea dei Sindaci del 2010 ha finalmente approvato questo passaggio importante, anche se con un regolamento farraginoso e complicato. Per questo il Comitato acqua pubblica di Velletri si mette a disposizione – gratuitamente, come abbiamo sempre fatto – di tutti i cittadini per richiedere lo sgravio, pari a circa 30 euro a persona l’anno.
 
E’ obbligatorio presentare la domanda per il 2011 entro il 30 settembre prossimo.
 
Ha diritto alla tariffa sociale per l’acqua chi:
  • ha un ISEE familiare con un reddito inferiore a 11.160 euro (cifra che sale a 13.920 per i nuclei con almeno 5 persone o per le famiglie con un familiare che necessita per motivi medici di alte quantità d’acqua)
  • non possiede una casa lussuosa (casa signorile, villino, villa, castelli o palazzi di pregio artistico)
  • è residente nell’indirizzo d’intestazione della fattura Acea
Tutte le famiglie che hanno bisogno di assistenza per preparare la documentazione da inviare ad Acea chiedendo l’applicazione della tariffa sociale per il 2011 possono rivolgersi allo sportello del Comitato acqua pubblica di Velletri, ogni mercoledì, dalle ore 17 alle ore 19, presso il dopo lavoro ferroviario.
 
Per velocizzare la pratica occorre portare con se:
  • dichiarazione ISEE dell’intestatario della bolletta
  • certificato di residenza in carta semplice (specificare all’anagrafe che si tratta di un certificato richiesto da Acea, concessionario pubblico, per l’applicazione della tariffa sociale)
  • fotocopia documento d’identità dell’intestatario della bolletta

sabato 27 agosto 2011

Lettera aperta del Forum dei Movimenti per l’Acqua al Presidente della Repubblica e forze politiche


MANOVRA ECONOMICA E PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI:
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E A TUTTE LE FORZE POLITICHE

Il 12 e 13 giugno il voto referendario di ben 28 milioni di cittadine e cittadini italiani di ogni espressione politica ha chiaramente indicato la voglia di partecipazione attiva alle decisioni importanti per il Paese: servizi pubblici locali, beni comuni, energia, giustizia.

Chiara è stata la risposta dei cittadini: NO alla privatizzazione dei servizi pubblici locali d’interesse generale, a partire dalla gestione dell’acqua ma non solo, NO ai profitti del mercato sui beni comuni essenziali.

Le persone hanno chiaramente indicato alla rappresentanza politica una nuova stagione che metta al centro l’essere umano e i beni comuni e non le agenzie di rating e la speculazione finanziaria.

Purtroppo il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull’acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e già approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto (negli articoli raggruppati sotto il Titolo II) in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare.

Infatti, l’articolo 4 ripresenta il vecchio Decreto Ronchi e persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Addirittura l’articolo 5 arriva a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunità. Un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni.

Tutto ciò – oltre a non rispettare la volontà di partecipazione e le decisioni che i cittadini impongono ai rappresentanti politici – è una chiara violazione della Costituzione poiché il popolo italiano si è pronunciato con referendum contro l’affidamento al mercato di tutti i servizi pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione è vincolante per almeno cinque anni (come affermato dalla giurisprudenza costante della Corte Costituzionale).
Purtroppo ciò sta avvenendo in un colpevole silenzio politico generalizzato che non rispetta il voto dei cittadini (di qualsiasi colore politico).

Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche affinché non deformino l’esito referendario e rispettino l’indirizzo chiaro della volontà popolare.

Ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica affinché, in aderenza al Suo ruolo di garante della Costituzione, non permetta che siano riproposte leggi che violano l’esito dei referendum popolari.

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA