Ieri si è tenuta la quinta assemblea del Comitato Acqua Pubblica di Velletri, convocata d'urgenza nei giorni scorsi per affrontare l'emergenza arsenico. Durante i lavori è stata ricostruita l'intera vicenda, evidenziando come per almeno sei anni le istituzioni pubbliche e il gestore Acea non hanno adeguatamente affrontato il problema. La contaminazione delle acque di Velletri era infatti ben nota fin dal 2004, quando il Comune di Velletri comunicò ufficialmente la non potabilità delle acque alla Asl e all'Ato 2. In questi sei anni sarebbe stato possibile intervenire, ripristinando la potabilità dell'acqua, riportando il contenuto di arsenico sotto i 10 microgrammi litro stabiliti dalla legge 31 del 2001.
L'assemblea ha deciso di avviare diverse azioni a tutela della cittadinanza. I cittadini sono invitati a sospendere i pagamenti delle bollette, versando il solo canone, fino al completo ripristino nell'intero territorio comunale della potabilità dell'acqua; verranno inviati dossier ed esposti a tutte le autorità coinvolte, sia sulla questione dell'arsenico che sulla gestione più complessiva di Acea, con particolare riferimento alla mancata applicazione del parametro che misura la qualità del gestore (il parametro MALL), al mancato avvio della tariffa unica d'Ambito e della tariffa sociale. In situazioni come queste i più colpiti sono gli anziani, le famiglie monoreddito, i precari, i disoccupati. Appare, dunque, non più accettabile pagare per un servizio pessimo, con acqua non potabile, con turni anche invernali della distribuzione idrica e con una tariffa che non risponde a quanto era stato stabilito nei patti contrattuali.
L'assemblea del Comitato acqua pubblica denuncia che ad oggi nulla si sta facendo per fornire acqua potabile almeno ai bambini da 0 a 3 anni, azione ritenuta prioritaria dalla Commissione europea e dallo stesso ministero della salute.
Ad oggi - secondo gli ultimi dati dell'Istat - nella zona dei Castelli romani, interessata dalla presenza di arsenico nell'acqua, i bambini
da 0 a 3 anni residenti sono:
Albano Laziale 1691
Ariccia 693
Genzano di Roma 880
Lanuvio 631
Lariano 615
Velletri 2102
Castel Gandolfo 410
Ciampino 1481
Totale 8503
Ci chiediamo quanti di questi bambini stanno oggi assumendo (ovvero bevendo o usando per la preparazione degli alimenti) acqua con un contenuto di arsenico superiore ai 10 microgrammi litro, soglia considerata da tutti - è bene ripeterlo - come limite massimo per la popolazione fino a tre anni. A questo numero va aggiunto quello delle donne in gravidanza, altra categoria a rischio.
Denunciamo l'assenza di interventi da parte di Acea Ato 2, dei Comuni, della Provincia - in qualità di presidenza dell'Ato 2 - della Regione e del ministero della salute a tutela di questa parte della popolazione.
L'unica vera soluzione è l'immediata potabilizzazione dell'acqua distribuita nei Castelli romani e, più in generale, nei 128 comuni senza deroga dal 28 ottobre 2010. Ribadiamo poi la richiesta di rendere noti - in maniera diffusa - i dati delle Asl sulla qualità dell'acqua nei Castelli romani, dal momento di entrata in vigore del Dlgs. 31/2001 (1 gennaio 2004) ad oggi.
L'assemblea ha infine espresso piena fiducia nella magistratura di Velletri, che da tempo sta conducendo delle indagini sulla gestione idrica, come ha dichiarato recentemente il Procuratore Piro.
Il comitato acqua pubblica di Velletri attiverà lo sportello per le informazioni e per aiutare i cittadini a contestare questa gestione presso il dopolavoro ferroviario di Velletri, a partire dal prossimo venerdì, dalle ore 16 alle ore 19.
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1 commento:
mentre noi continiamo a brindare con acqua all'Arsenico - grazie a quei servizi privati che ci forniscono l'acqua - prosegue la volontà di obbligare i cittadini a bere acqua in bottiglia facendo pian piano scomparire le ultime e poche fontanelle pubbliche :
http://www.youtube.com/watch?v=G2f86o2ngsM
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