Sono passati quattro giorni dalla bocciatura da parte del consiglio comunale di Velletri della nostra proposta per una gestione del servizio idrico basata su principi di equità, di conservazione della risorsa e di giustizia. In quattro giorni abbiamo ricevuto numerose segnalazioni su intere zone di Velletri senza acqua, su bollette con cifre stratosferiche per famiglie con redditi bassi, sul continuare dei tanti disservizi del gestore, a dimostrazione dell'aggravarsi della situazione. E proprio oggi l'autorità d'ambito – composta da tutti i Sindaci della provincia di Roma – ha deciso di rinviare la conferenza che doveva discutere il nuovo piano degli investimenti. Nessuno ha spiegato ai cittadini il perché del rinvio, ma, forse, qualche Sindaco avrà chiesto spiegazioni sui molti punti oscuri della gestione dell'acqua. O forse avranno saputo che il Comitato dell'acqua pubblica di Velletri e il Forum nazionale dei movimenti per l'acqua sarebbero stati presenti, chiedendo di discutere i problemi concreti e quotidiani dei cittadini, che ormai in tanti fanno finta d'ignorare. Quando, lo scorso dicembre, si trattava di votare gli aumenti tariffari, la conferenza dei Sindaci si è tenuta nonostante le richieste di molti Sindaci di rinviare la decisione, per poter ascoltare i consigli comunali. Quando, però, si tratta di parlare di soldi da spendere per gli investimenti, la convocazione arriva con mesi di ritardo e basta un pretesto qualsiasi per rinviarla, avvisando i Sindaci il giorno prima.
Per ultimo abbiamo poi letto l'intervento dell'ex Sindaco di Velletri Valerio Ciafrei, che, in sostanza, ha confessato l'incapacità dei passati amministratori della città nella gestione dell'acqua, immaginiamo includendosi nella lista. A chi non crede nella capacità di governare con equità, competenza e coraggio la cosa pubblica consigliamo di occuparsi d'altro, rinunciando a qualsiasi ruolo nella pubblica amministrazione. Magari può entrare in una impresa privata e diventare un ottimo manager...
In ogni caso ci sembra che la nostra proposta di delibera non sia stata letta dal Pd, oppure non è stata capita, il che può accadere ovviamente. Dire, infatti, che la delibera d'iniziativa popolare va contro la costituzione degli Ato è un falso. Pretendere di gestire 113 comuni estremamente differenti dal punto di vista idrico con un unico gestore è evidentemente una forzatura nata per motivi squisitamente economici e politici, non certo per una gestione ottimale. Tutti sanno che è così, tutti sanno che alla fine degli anni '90 un patto trasversale tra il centrodestra (Moffa) e il centrosinistra (Veltroni) condizionò pesantemente – anche attraverso la redazione della legge regionale sugli Ato, scritta da Michele Meta e Raimondo Besson – il disegno della gestione dell'acqua nel Lazio. Per questo, ricordiamo, che la proposta chiedeva di avviare un progetto per la costituzione di un gestore pubblico per i Castelli romani e non l'uscita dall'Ato. E' infatti assolutamente possibile avere più gestori all'interno dello stesso ambito idrico. Chi, invece, chiede la costituzione di un nuovo Ato è il Pd, nella mozione d'indirizzo votata dalla maggioranza.
Per quanto riguarda la “fattibilità” della nostra proposta vogliamo ricordare i comuni che già hanno inserito nello statuto il principio dell'acqua come bene senza rilevanza economica: Comune di Anghiari (AR), Comune di Anguillara Sabazia (RM), Comune di Caserta (CE), Comune di Corchiano (VT), Comune di Cormons (GO), Comune di Fiorano Modenese (MO), Comune di Fumane (VR), Comune di Genova (GE), Comune di Gubbio (PG), Comune di Licodia Eubea (CT), Comune di Mineo (CT), Comune di Pietra Ligure (SV), Comune di Povegliano Veronese (VR), Comune di Prevalle (BS), Comune di Sommacampagna (VR). La stessa proposta è poi in discussione nei comuni di Ferrara e di Torino, mentre nei giorni scorsi si sono incontrati un centinaio di municipi siciliani per discutere proprio di gestione pubblica dell'acqua. I comuni che, infine, hanno avviato un percorso per la ripubblicizzazione dell'acqua, aderendo al Forum nazionale dei movimenti per l'acqua, sono quasi un centinaio. La lunga lista è disponibile sul sito www.acquabenecomune.org.
E' ora necessaria una riflessione tranquilla e, soprattutto, è indispensabile spiegare ai cittadini che la nostra battaglia per l'acqua pubblica, basata su principi di equità e giustizia sociale continuerà, più solida di prima. Sono loro i nostri unici referenti, i mandanti della nostra lotta, e gli unici ai quali rispondiamo.
Il nostro impegno per ora si raddoppia. Aiuteremo tutti i cittadini di Velletri a presentare reclami formali ad Acea, aprendo uno sportello due volte a settimana, presso il dopolavoro ferroviario: il mercoledì e il venerdì, dalle 17.30 alle 20.00. Contesteremo anche l'inerzia del Comune di Velletri, quando, ad esempio, il Sindaco non risponde ai cittadini che chiedono informazioni sulla qualità dell'acqua. O quando assisteremo a possibili conflitti d'interesse tra chi ricopre cariche pubbliche, occupandosi di investimenti e – contemporaneamente – gestisce da amministratore delegato aziende che eseguono appalti per Acea Ato 2. In questo senso il Comitato e il Forum nazionale hanno chiesto all'Autorità d'ambito (il presidente della provincia di Roma), alla STO e al Coviri di valutare con attenzione la posizione di Fausto Servadio. Abbiamo infatti appreso che la società Micor srl, di proprietà del Sindaco, avrebbe in corso un appalto con Acea Ato 2. Abbiamo dunque chiesto al presidente Zingaretti di valutare se sussista l'obbligo di astensione per Fausto Servadio, avendo la doppia veste di amministratore delegato della Micor e di componente della Conferenza dei Sindaci. Attendiamo ora una risposta, sicuri che lo stesso Sindaco saprà valutare la situazione.
Denunceremo, infine, tutte le politiche del gestore privato – ma anche le possibili connivenze delle amministrazioni locali – che mettono a rischio le falde acquifere, perforando nuovi pozzi e non affrontando il disastro ambientale dei tantissimi scarichi non a norma nella nostra città. Valuteremo, in questo senso, se quanto pagato negli anni passati dai cittadini per scarichi non collegati al depuratore possa essere richiesto a titolo di rimborso, sia ad Acea (per il 2007 e 2008) sia al Comune di Velletri.
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