martedì 24 maggio 2011

Appello al Pd di Velletri: non imbrattate gli spazi del referendum


Vi vorremmo nelle piazze, senza bandiere, con le associazioni, con i cittadini portando avanti insieme questa battaglia di civiltà con la forza e la convinzione di chi crede fino in fondo nei beni comuni. 

In queste ore i militanti (?) del Pd stanno girando la città, riempiendo di nuovo le plance dei referendum con i manifesti pro parcheggio multipiano. Un manifesto che nulla ha a che fare con i 4 referendum che si voteranno a giugno. I contenuti non li vogliamo affrontare in questo spazio, anche se abbiamo una chiara posizione su questo ecomostro. Vorremmo però evidenziare che quegli spazi non sono del Pd. 
I referendum sono frutto delle battaglie dei cittadini, con i partiti contro e l'appoggio generoso e radicale dei cittadini, molti dei quali elettori del partito democratico. Vi  chiediamo: perché non state distribuendo un solo volantino informando la popolazione sul voto del 12 e 13 giugno? Perché non attaccate i manifesti spiegando le vostre ragioni sul tema dell'acqua, del nucleare e del legittimo impedimento? Perché non destinate le vostre forze a difendere la popolazione che non riesce a pagare le bollette dell'acqua e che si vedono sigillare i contatori da Acea? Perché casi come quelli della famiglia con due bambini - che abbiamo raccontato nei giorni scorsi - che si è vista illegittimamente staccare l'acqua da Acea non ha visto la vostra ferma solidarietà?
Vi vorremmo nelle piazze, senza bandiere, con le associazioni, con i cittadini portando avanti insieme questa battaglia di civiltà con la forza e la convinzione di chi crede fino in fondo nei beni comuni. 
Dietro a questi referendum ci sono 1 milione e quattrocento mila firma; ci sono persone dello spessore di Stefano Rodotà e padre Alex Zanotelli; ci sono le battaglie di centinaia di comitati presenti in tantissimi comuni italiani; c'è la voglia irrefrenabile di democrazia che viene dal basso; c'è, infine e riguarda anche voi, il riscatto delle democrazie locali. 
E' il punto di partenza per ricostruire il nostro paese. E la democrazia si rafforza anche nei piccoli gesti, anche evitando di occupare con prepotenza gli spazi che non vi appartengono.

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