La conferenza dei sindaci ha finalmente accettato il principio – sostenuto dal comitato acqua pubblica di Velletri – di adeguare la tariffa della nostra città a quella di Roma.
Una decisione, però, incompleta e non sufficiente. Non sono stati considerati gli anni 2008 e 2009, come richiesto dai tanti cittadini di Velletri con contestazioni formali. Un guadagno extra per Acea di 2,4 milioni di euro, pagati dagli utenti e non dovuti.
Acea Ato 2 finora non ha risposto alle contestazioni, non rispettando così la Carta del servizio idrico integrato, che impone una risposta entro trenta giorni lavorativi. In cambio il gestore sta inviando massivamente solleciti di pagamento anche a chi ha contestato la bolletta, minacciando distacchi dell'utenza. Giova ricordare che l'antitrust ha già in passato condannato Acea ad una multa di 150 mila euro per aver tagliato forniture dell'acqua senza rispettare le procedure corrette, ovvero senza avvisare gli utenti con una lettera raccomandata.
La decisione di applicare la giusta tariffa solo dal 2010 è parziale e ingiusta. La conferenza dei sindaci del 2002, il disciplinare tecnico e il verbale di consegna firmato tra comune di Velletri e Acea prevedono chiaramente che la tariffa di Roma deve essere applicata a partire dal gennaio 2008. L'Ato 2 sostiene che non è stato possibile mantenere questo impegno perché non erano disponibili tutti i dati sulle fasce di consumo. Poco importa, viene da rispondere, visto che era un obbligo del gestore effettuare le letture subito – nel 2007 – per avere i dati necessari alla corretta applicazione della tariffa. Gli utenti non possono pagare più del dovuto per una mancanza del gestore.
Prendendo in considerazione l'articolazione tariffaria del comune di Roma per il 2008 e comparandola con quanto richiesto nei mesi scorsi da Acea ai cittadini di Velletri, la differenza è sostanziale, pari a circa 2,4 milioni di euro in più, per i due anni esclusi dalla conferenza dei sindaci, il 2008 e il 2009. Questi soldi non sono pochi: sono più di quanto serve per risolvere il problema dell'arsenico, ad esempio... Chiediamo, quindi, che venga inviata subito una risposta formale da parte di Acea ai cittadini che hanno presentato il reclamo.
Ma non ci fermiamo qui. La battaglia per un'acqua con un prezzo equo, con una qualità accettabile e a norma di legge, con un flusso continuo e senza ingiustificate interruzioni e con una gestione democratica deve continuare, con più forza di prima. Ora sappiamo che la mobilitazione dei cittadini può costringere Acea, l'Ato e i comuni a compiere scelte giuste. Sappiamo che senza la contestazione di centinaia di cittadini di Velletri mai la conferenza dei sindaci avrebbe preso in considerazione i problemi di Velletri. Questa è la vittoria della società civile di Velletri. I partiti, come sappiamo, a luglio avevano fatto scelte differenti, respingendo la delibera popolare che avrebbe sancito il principio sacro che l'acqua non è una merce. Tutti ricordano, ad esempio, la mozione votata dalla maggioranza - dopo aver respinto la delibera popolare - dove venivano promesse azioni dure nei confronti di Acea: tutto è rimasto lettera morta.
Ripartiamo quindi con una assemblea cittadina, per discutere insieme i prossimi passi. L'appuntamento è per sabato 31 ottobre 2009, alle ore 16, presso l'associazione “Velletri cinque stella”, Via Lata 50 (dietro l'autolavaggio). E' importante la partecipazione di tutti.
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3 commenti:
è arrivata una lettera dall'acea che dice che la tariffa è valida a partire dal 2010 e che bisogna pagare quelle del 2008 e 2009!! che facciamo?? paghiamo le bollette con le more?? che significa che alcuni cittadini si sono sacrificati a vantaggio di tutti dal 2010?
perchè non pubblicate i commenti che vi fanno i cittadini???
Vi invitiamo ad andare al comitato il mercoedì e venerdì a partire dalle 16.30.
Esiste già una lettera di risposta ad Acea.
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