E’ più che mai urgente informare la popolazione sullo stato reale dell’acqua, come era stato richiesto dal consiglio comunale di Velletri. Vanno informate le scuole, i medici di base, le famiglie per sapere se poter bere tranquillamente l’acqua che esce dai rubinetti. Vanno resi noti tutti i dati sull’acqua, aggiornati ed attendibili. Non sarà una deroga – che vorrebbe eliminare il rischio per legge – a tranquillizzarci.
La montagna - come si dice – ha partorito un topolino. Avevamo accolto con grande soddisfazione la decisione del consiglio comunale di rendere pubblici i dati sulla qualità dell’acqua.
Siamo riusciti – per puro caso – ad avere una copia delle nuove tabelle che Acea ha fornito all’amministrazione comunale. Basandosi su questi dati, l’assessore Moretti ha dichiarato che la problematica è decisamente migliorata, salvo alcune situazioni marginali. E’ stato anche detto che tutti i dati rientrano nella deroga del Ministero della salute. Non ci risulta, però, nessuna deroga, che è prevista e regolata dalla legge 31 del 2001. In caso di deroga – richiesta da Acea nel maggio del 2008 – scatterebbero degli obblighi ben precisi per il gestore e per l’amministrazione comunale: informare la popolazione, “fornire consigli a gruppi specifici di popolazione per i quali potrebbe sussistere un rischio particolare anche in merito all'uso razionale di eventuali prodotti integratori. La suddetta informazione dovra' essere ancor piu' dettagliata per la popolazione dei comuni nel cui territorio viene distribuita acqua con due o piu' valori di parametro in deroga. Delle iniziative adottate dovra' essere data informazione al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali”. (testo tratto dal decreto di deroga per il comune di Genzano, emesso dal Ministero della salute il 14 novembre 2008).
Acea, in realtà, sta erogando l’acqua non conforme ai parametri di legge, basandosi su un’ordinanza del sindaco Cesaroni (aprile 2006), che autorizzava temporaneamente il gestore comunale a distribuire l’acqua con alti contenuti di arsenico.
La richiesta di deroga – è bene ricordare – è stata inoltrata alla Regione Lazio da Acea soltanto nel maggio scorso, un anno e mezzo dopo aver preso in consegna gli impianti. L’iter prevede un primo parere del Ministero della salute e poi il decreto del presidente Marrazzo che concede la deroga. Questo iter non è ancora terminato. Anzi, sul sito del ministero della salute (www.normativasanitaria.it) non risulta ad oggi nessuno decreto che riguardi Velletri.
Su questa questione serve, prima di tutto, chiarezza e responsabilità. Non fornire tutte le informazioni ai cittadini è una violazione palese della legge. Il Dlgs 152 del 2006 (Norme in materia ambientale) all’articolo 162 prevede l’obbligo per il gestore del servizio idrico di garantire ai cittadini l’accesso ai dati relativi “alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate”.
Acea rispetta questo obbligo?
Vi raccontiamo una storia esemplificativa. Un gruppo di cittadini di Velletri da diversi anni lotta per poter ricevere acqua potabile. Nel 2007 – con la gestione Acea – avevano ricevuto una lettera dal gestore dove si garantiva che l’acqua erogata era perfettamente conforme ai parametri di legge. Peccato che dopo appena un mese l’Arpa verificò che l’acqua di quella zona non era potabile… Nell’agosto del 2008 – dopo aver tentato di tutto – hanno chiesto ufficilmente ad Acea, Comune, Asl, Regione, Ato 2 e Garante dei servizi idrici tutti i dati delle analisi dell’acqua, dal marzo 2007 ad oggi. Sono passati sei mesi e nessuna risposta è giunta dal gestore. La Carta del servizio idrico prevede un tempo massimo di risposta di 30 giorni lavorativi.
Ora è il comune che chiede i dati per tutta la città, su mandato preciso e chiaro del Consiglio comunale, sollecitato dal comitato acqua pubblica di Velletri. La tabella distribuita dall’assessore Moretti – in risposta a questa richiesta - presenta dati assolutamente parziali. A quelli già conosciuti – e divulgati solo dal Comitato acqua pubblica – si è aggiunta una sola ulteriore rilevazione risalente alla fine del 2008. Eppure Acea esegue le analisi tutti i giorni…
Perché, dunque, non sono forniti e divulgati TUTTI i dati?
Saremmo ovviamente felici se scoprissimo che il problema dell’eccesso di arsenico, vanadio e fluoro nell’acqua di Velletri fosse risolto.
Ci aspettiamo, quindi, dall’amministrazione comunale un atto di responsabilità amministrativa, che deve ai cittadini: chieda e divulghi pubblicamente tutti i dati in possesso di Acea e dell’Arpa sulla qualità delle acque distribuite a Velletri. Ci aspettiamo che il comune di Velletri renda questo servizio d’informazione e di tutela della salute permanente, con dati completi e continui.
Il comitato prosegue intanto la raccolta delle firme per presentare una delibera d’iniziativa popolare che dichiari l’acqua un bene non economico, la cui gestione sia garantita dal pubblico, sottraendola alla speculazione di società quotate in borsa.
Chi vuole firmare potrà farlo presso i banchetti che saranno presenti a piazza Cairoli e a piazza Mazzini, sabato 28 febbraio.
Inondiamoli di firme!
1 commento:
Il problema dell'acqua con Arsenco -Fluoro e Vanadio nei castelli romani è una cosa saputa e per risolverlo basta l'impegno del gestore perchè le tecnologie ci sono, il problema è che se si vogliono fare gli impianti per eliminare questi elementi nocivi per la salute guardando solo al costo dell'investimento e non al costo al m3 e al risultato, certamente il risultato sarebbe raggiunto in breve tempo .
Per eliminare questi elementi nocivi bisogna coinvolgere le aziende che realizzano questi impianti e farle partecipe del problema e sicuramente si arriverà all'obbiettivo in modo veloce ed economico e valido .
Saluti
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