La gestione del sistema idrico di Velletri da parte di Acea nasce da decisioni politiche prese alcuni anni fa. Gli accordi che hanno tolto ai Comuni della provincia di Roma ogni sovranità sull'acqua, affidando i nostri acquedotti ad Acea, dando potere assoluto ai manager nominati dal comune di Roma, dalla multinazionale Suez, da Caltagirone e da pochi altri soci privati sono stati firmati il 24 maggio del 2002. Si tratta della Convenzione di Gestione – non conforme a quella regionale -, dei patti parasociali e del sindacato di voto. Parole che dicono poco ai non adetti ai lavori, ma che in realtà sono accordi fondamentali che regoleranno il servizio idrico di Velletri per i prossimi trentanni.
Anche il Comune di Velletri - amministrato allora dalla giunta Cesaroni - approvò quegli accordi capestro, che prevedono, tra l'altro, la perdita di ogni potere reale dei Comuni nella gestione dell'acqua. Grazie a quegli accordi oggi Velletri conta lo 0,00003%, contro il 94% di Acea, i cui soci privati sono la multinazionale francese Suez, Caltagirone e alcuni fondi d'investimento. Soci che si occupano di acqua solo per profitto o per speculazione finanziaria e non certo per il bene dei cittadini. Soci che si preparano ad ampliare il loro potere, secondo quanto riferiscono diversi articoli di stampa dei giorni scorsi (cfr.: "Legami più stretti con Suez Acea vola a Piazza Affari", Il Corriere della Sera, 27 maggio 2008; "Acea: discussioni in corso con il gruppo Suez", Teleborsa, 19 giugno 2008).
Il Comune di Velletri, poi, brillò particolarmente per la sua assenza nelle riunioni della Conferenza dei Sindaci. Su 13 incontri risulta presente solo 7 volte. Ma il fatto più grave è che nessuno coinvolse la popolazione in decisioni così importanti.
Oggi la giunta comunale è cambiata e Acea ha iniziato da due anni la gestione effettiva dell'acqua a Velletri. Tra poco verrà indetta una nuova Conferenza dei Sindaci che dovrà approvare nuove tariffe, futuri investimenti e la programmazione della gestione. All'attuale Sindaco chiediamo di ascoltare i cittadini e di non seguire la pessima via percorsa dalle giunte precedenti, che hanno approvato, ad esempio, clausole che prevedono la sospensione dell'acqua per chi non può pagare.
Di fronte ad un servizio pessimo – l'acqua continua ad arrivare a singhiozzo in molte parti della città – nel 2007 la tariffa è aumentata più di quanto era scritto nei patti e continua ad essere tra le più alte della provincia di Roma. Perché?
Per il 2008 gli accordi prevedono che a Velletri venga applicata la tariffa di riferimento, cioè quella di Roma. Per capire la differenza: a Roma i primi 92 metri cubi di consumo costano 0,14 Euro/Mc, a Velletri 0,87Euro/Mc. Le leggi e gli accordi che regolano la fornitura dell'acqua prevedono poi che non sia applicato il cosidetto "minimo contrattuale", che obbliga tutti i cittadini a pagare 150 Mc d'acqua all'anno anche se non vengono consumati. Non è poi stata applicata la tariffa sociale per le persone con basso reddito, come è previsto nella legge Galli, nella legge regionale sul sistema idrico e negli accordi presi tra i Sindaci che hanno aderito all'Ato 2.
Ma il fatto più grave è che nessuno ha ancora comunicato ai cittadini l'effettivo costo dell'acqua per l'anno in corso: stiamo usando l'acqua senza sapere ancora quanto andremo a pagare.
Queste e tante altre osservazioni il nostro comitato le ha consegnate all'assessore per i rapporti con Acea Ato 2 Sandro Moretti. E' una battaglia quella per una equa gestione dell'acqua che merita uno sforzo e un impegno diretto dei nostri amministratori.
Noi crediamo poi che si debba aprire fin da subito una discussione per far si che la nostra città si faccia promotrice di un ritorno alla gestione pubblica dell'acqua nei Castelli Romani. Acea Ato 2 lo scorso anno ha avuto un guadagno di circa 45 milioni di Euro, mentre Velletri sta ancora aspettando gli investimenti necessari per eliminare le alte concentrazioni di arsenico nell'acqua. Se i servizi pubblici vengono gestiti dai privati, siamo sicuri che le priorità coincidano con gli interessi reali dei cittadini?
Ripubblicizzare l'acqua è possibile, far uscire Acea dalla gestione degli acquedotti comunali è l'unica via per migliorare il servizio idrico. Non va dimenticato che la proprietà degli impianti è e rimane pubblica, mentre ad Acea è stata "concessa" la mera gestione.
Invitiamo fin da ora tutti i cittadini di Velletri a tenersi in stretto contatto con questo comitato, che continuerà a seguire attentamente tutta la situazione.
Da parte nostra c'è la piena disponibilità a collaborare con l'ente locale nell'interesse della cittadinanza.
Il comitato si riunisce ogni mercoledì alle ore 17.30 presso il dopolavoro ferroviario, di fianco alla stazione FS di Velletri.
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